***COMUNICATO STAMPA***
Venerdì 2 dicembre sotto il ministero della salute a Roma, si è svolto il terzo livello dell’Operazione “Riapriamo le Porte”. Dopo un primo giro sotto ospedali ed RSA di tutta Italia, un secondo giro sotto le regioni Lombardia, Veneto, Piemonte e Liguria, abbiamo portato le nostre istanze direttamente al governo. I direttori generali incontrati nel primo livello dell’Operazione nonchè gli assessori alla salute, ci avevano chiesto di liberarli da un impianto legislativo ancora di natura emergenziale e non in linea con il quadro epidemiologico attuale; noi abbiamo onorato questo mandato, verticalizzando subito le nostre istanze verso il ministero della salute, a cui abbiamo chiesto:
1. abrogazione di green pass e tampone per accedere ai percorsi diagnostico/terapeutici,
2. ripristino della normalità pre-covid per le visite dei parenti in ospedali ed RSA,
3. ricollocazione adeguata dei sanitari reintegrati,
4. cancellazione bandi di recluta di personale sanitario ucraino, in deroga ai controlli sulla conoscenza della lingua italiana e delle principali procedure diagnostico/terapeutiche,
5. costruzione di tavoli tecnici periodici tra associazioni, esponenti politici nazionali/regionali e direzioni sanitarie per il monitoraggio dell’umanizzazione delle cure.
Una delegazione di manifestanti è stata ricevuta dall’ ufficio di gabinetto del ministro composto dal dott. Marco Mattei – capo segreteria tecnica, dalla dott.ssa Rita Di Quinzio – capo segreteria del ministro e dal dott. Luigi Patacchia – dirigente segreteria medica.
I delegati del ministro hanno accolto favorevolmente le nostre istanze e hanno confermato l’intenzione del governo di smontare pezzo dopo pezzo l’impianto legislativo di natura emergenziale che determina disumanizzazione dei percorsi di cura. Facendo leva sulla necessità di dare un segnale tempestivo per il ripristino dell’umanizzazione delle cure all’interno di ospedali ed RSA, soprattutto con l’avvento delle feste, abbiamo impegnato il ministro ad abrogare il green pass tramite decreto legge che approderà in aula verosimilmente il 23 dicembre. Il tampone tornerà ad essere uno strumento di ausilio alla diagnostica e non uno strumento predittivo di positività in assenza di sintomi, mentre sulla ricollocazione adeguata dei sanitari il governo rimanda alle regioni. Saranno ripristinati i controlli necessari sulla conoscenza della lingua e sulla verifica dei titoli equipollenti ai sanitari italiani prima dell’immissione in servizio dei sanitari provenienti dall’estero. Totale apertura per la costruzione di tavoli semestrali tra società civile, regioni e ministero e dirigenze sanitarie per il monitoraggio dell’umanizzazione delle cure.
In questa finestra temporale, da qui all’approvazione del decreto, sta a noi sui territori organizzarci per il superamento di fatto del controllo del green pass per accedere nei luoghi di cura.
Continuate a segnalare su info@disanaerobustacostituzione.it tutti gli abusi delle amministrazioni sulle visite dei parenti, provvederemo a prendere in carico il caso, mettervi in contatto con gli attivisti sui territori e a verticalizzare il problema verso la dirigenza sanitaria e gli esponenti politici regionali/nazionali.
Prossime tappe dell’Operazione: mercoledì 14 dicembre ore 09.30, “Riapriamo le porte” a Venezia, in campo san Tomà per l’incontro con l’assessore alla salute della regione Veneto; giovedì 22 dicembre ore 10.30, “Riapriamo le porte” a Milano, in via Melchiorre Gioia 37 per l’incontro con il direttore al welfare Pavesi di regione Lombardia. In attesa di appuntamenti con l’assessore Donini della regione Emilia-Romagna e l’assessore alla salute della regione Umbria.
“Di Sana e Robusta Costituzione” rinnova i ringraziamenti a tutte le organizzazioni partecipanti e sostenitrici dell’Operazione.
Uniti in un fronte di opposizione extraparlamentare per prenderci le nostre rivincite e determinare le scelte della politica locale e nazionale!
Di Sana e Robusta Costituzione