Tra i viscidi tentacoli del regime totalitario contemporaneo, c’è n’è uno particolarmente asfissiante, di cui poco si conosce: gli ordini professionali.
Gli Ordini sono enti di diritto pubblico, sussidiari dello Stato, che dovrebbero agire al fine di tutelare gli interessi pubblici, connessi all’esercizio di una professione. Poichè le professioni mediche e infermieristiche sono da considerarsi “beni comuni” al fine di garantire la tutela della salute individuale e collettiva, gli ordini dovrebbero promuovere e assicurare l’indipendenza, l’autonomia e la responsabilità delle professioni e dell’esercizio professionale, la qualità tecnico-professionale, la valorizzazione della funzione sociale, la salvaguardia dei diritti umani e dei principi etici dell’esercizio professionale indicati nei rispettivi codici deontologici.
“Dovrebbero”, appunto, col condizionale; gli ordini oggi sono bracci del potere che penetrano violentemente all’interno delle famiglie professionali, per manganellare con provvedimenti disciplinari, sanzioni, fino alla radiazione, chiunque non si allinei al pensiero unico scientificamente provato.
Gli ordini, dunque, hanno tradito il loro mandato di tutela della salute collettiva, per diventare strumento di tutela dello Stato di Polizia in cui ci troviamo a vivere. Gli ordini, lo dice la parola stessa, devono, oggi, mantenere l’ordine interno alle professioni voluto dai poteri, a danno delle libertà dei suoi iscritti.
Un segno eloquente di questo alto tradimento nei confronti di cittadini e professionisti, proviene dalla FNOPI (Federazione Nazionale Ordini delle Professioni Infermieristiche); il governo centrale delle professioni infermieristiche, fino a qualche tempo fa, rivendicava la mancanza di 50 mila infermieri (1), con a rischio servizi in calo e mortalità in aumento, adesso è la complice numero Uno dell’applicazione della legge sull’obbligatorietà vaccinale per i colleghi infermieri che, se applicata, svuoterà ulteriormente gli organici, già ridotti all’osso da decenni di tagli.
In generale la FNOPI non se la passa bene, recentemente travolta nello scandalo sui rimborsi pazzi al portavoce di cifre vicine ai 10mila euro mensili (2), l’AADI (Associazione Avvocatura degli Infermieri) ne ha già chiesto il commissariamento all’ ANAC e al ministero della Salute (3).
Neanche la FNOMCEO (Federazione Nazionale Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri) se la passa meglio. Il presidente Anelli ieri rivendicava al governo maggiori assunzioni di personale medico, oggi dispone per la sospensione di tutti medici che osano avere dubbi su un trattamento sperimentale (4).
Vanno avanti, incuranti di capire che un infermiere di dialisi o un medico diabetologo in un ambulatorio dove sono soli, sono insostituibili! La sospensione di queste infungibili figure professionali provocherà aumento delle liste d’attesa, interventi rimandati, terapie posticipate, proprio quando, a (pseudo)pandemia rientrata, si dovrebbero recuperare tutte le prestazioni diagnostiche e terapeutiche lasciate indietro nel corso di questo anno.
Vanno avanti, continuando a sottostimare il numero totale dei sanitari dissidenti e sparando le ultime cartucce di minacce e ritorsioni, prima del fallimento politico che li attende e che noi cavalcheremo per disintegrare tutto questo castello di menzogne.
Gli ordini rappresentano, dunque, una minaccia per la salute pubblica! Medici e infermieri: adesso abbiamo il coltello dalla parte del manico, insieme al sostegno dei cittadini, uniti in difesa del nostro Servizio Sanitario Nazionale, abbiamo il dovere di delegittimare i pericolosi governi delle nostre professioni!