Mercoledì 23 ottobre, a Milano presso lo IEO – Istituto Europeo Oncologico, la prima tappa della nuova operazione “Legami di sangue” per difendere la volontà della signora Silvia, nostra associata (non vaccinata per Sars Cov 2), operanda presso il medesimo istituto, di ricevere sangue soltanto da donatori che abbiano fatto la sua stessa scelta vaccinale. Una trentina di attivisti hanno dato vita a un presidio per favorire la trasfusione dedicata tra persone non vaccinate, riconoscere l’autodeterminazione delle scelte terapeutiche e per affermare una medicina più umana.
L’impatto della mobilitazione ha avuto ricaduta nazionale: da Milano a L’Aquila dove una donatrice iscritta alla lista dei 100 donatori del comitato “Di Sana e Robusta Costituzione” ha donato il suo sangue per la signora Anita, riuscendo a garantirle la trasfusione dedicata per il suo intervento. Un’altra grande vittoria di tutti e per tutti!
Il comitato continuerà a garantire questo diritto per tutte le persone convinte che i rischi derivanti dalla trasfusione di sangue proveniente da soggetti vaccinati siano maggiori dei benefici terapeutici. Lo fa con il pronto intervento del difensore clinico, per difendere le vostre scelte tramite il modulo di dissenso informato e il patto di alleanza terapeutica tra persona ed equipe curante; se non dovesse bastare l’intermediazione del difensore clinico, il comitato chiama a raccolta gli attivisti perchè solo con la nostra azione organizzata riusciamo a vincere le trattative e a determinare risultati a nostro favore.
Favorire la trasfusione dedicata tra soggetti non vaccinati, alla luce di quanto è emerso e sta emergendo sulla campagna vaccinale covid19, è un importante riconoscimento verso chi ha resistito a quel ricatto disumano e il primo passo per recuperare il già compromesso rapporto di fiducia curanti-cittadini.