Le ultime tappe di quest’anno dell’Operazione Riapriamo le Porte hanno confermato il grandissimo successo della lotta iniziata dal comitato Di Sana e Robusta Costituzione unica realtà politica rimasta a farsi concretamente carico della quotidiana discriminazione sanitaria cui sono stati sottoposti migliaia di cittadini italiani, cui è stato impedito l’accesso alle strutture finanziate dai cittadini stessi, ma occupate ormai dagli interessi delle multinazionali farmaceutiche, con la complicità di uno stato che non è più stato, ma agente per conto dei carnefici della democrazia.
L’operazione Riapriamo le Porte è stata l’unica vera forma di resistenza ad avere successo e incidere realmente nel tessuto politico del nostro paese: grazie ai nostri sforzi continui e instancabili, è stata anticipata negli emendamenti al cosiddetto “Decreto Rave” l’abrogazione della tessera verde per regolare l’accesso alle RSA e alle strutture sanitarie pubbliche. Ma la nostra battaglia non si è fermata. Ecco come sono andate le ultime due tappe:
Esito della trattativa con l’assessorato alla salute di regione Marche.
Siamo stati accolti dall’ufficio di gabinetto dell’assessore. Grande apertura nella presa in carico delle nostre istanze. Totale disponibilità a:
– Diramare una circolare per raccomandare i direttori delle strutture di cura di regione Marche, a eliminare ogni restrizione fisica (tornelli d’ingresso), burocratica (permessi, autorizzazioni) e/o temporale (tempo max di visita 40′, visite a gg alterni);
– Prendere in carico le segnalazioni di abusi o condotte professionali disumane che potete mandare su info@disanaerobustacostituzione.it;
– Un tavolo tecnico periodico tra loro e noi per il monitoraggio dell’umanizzazione delle cure. Ci siamo dati appuntamento a dopo le feste per parlare con l’assessore e affrontare la parte politica della questione (oggi abbiamo affrontato la parte tecnica).
Un grazie agli attivisti del CLN, della FISI con cui stiamo costruendo insieme questo percorso.
Esito della trattativa con l’assessorato alla salute di regione Lombardia.
Grande apertura nella presa in carico delle nostre istanze.
Si impegnano a:
– Diramare una circolare per raccomandare i direttori delle strutture di cura di regione Lombardia, a eliminare ogni restrizione fisica (tornelli d’ingresso), burocratica (permessi, autorizzazioni) e/o temporale (tempo max di visita 40′, visite a gg alterni);
– Prendere in carico le segnalazioni di abusi o condotte professionali disumane che potete mandare su info@disanaerobustacostituzione.it;
– Un tavolo tecnico periodico tra loro e noi per il monitoraggio dell’umanizzazione delle cure. Ci siamo dati appuntamento a dopo le elezioni regionali per mettere subito in chiaro le nostre intenzioni alla nuova giunta che si insedierà.
Un grazie agli attivisti di Miracolo a Milano, comitato Liberi Pensatori, Fronte del dissenso, CLN Lombardia e Libera Resistenza Lecco, con cui stiamo costruendo insieme questo percorso.
Tuttavia la battaglia non è ancora conclusa, e i presidi territoriali del comitato Di Sana e Robusta Costituzione continuano a minare la tranquillità dei burocrati di regioni e ospedali, obbligandoli a render conto del mandato loro affidato dai cittadini e troppo spesso ceduto alle lusinghe di lobbisti farmaceutici e tecnocrati globalisti: il grande successo sul piano nazionale dei primi due livelli dell’operazione, rivolti rispettivamente a strutture sanitarie e amministrazioni regionali, ci ha permesso di aprire una breccia nel baluardo del neoliberismo transumanista che è diventato il nostro Servizio Sanitario Nazionale, ma la parte più importante e difficile viene adesso, perché se abbiamo rimesso nelle mani dei cittadini l’accesso agli ospedali, tuttavia persiste in essi un sistema disumanizzante di applicazione delle cure, finalizzato al solo profitto dei produttori di farmaci e non al benessere fisico e spirituale dei pazienti, che devono tornare a essere il centro del sistema, non soltanto numeri di bilancio e, nel peggiore dei casi, cavie da laboratorio. Noi non ci fermeremo fin quando l’ultimo ospedale non sarà stato disinfestato dal virus del neoliberismo.