*** COMUNICATO STAMPA ***
Si conclude oggi il secondo livello dell’Operazione “Riapriamo le porte”. Dopo un primo giro sotto ospedali ed RSA di tutta Italia per riumanizzare i percorsi di cura, abbiamo portato le nostre istanze alle regioni Lombardia, Veneto, Piemonte e Liguria. Il governo, scaricando alle regioni la gestione del rientro dei sanitari e delle visite dei parenti, ha generato un quadro di estrema difformità sul territorio nazionale, ma l’esigibilità del diritto al lavoro dei sanitari o del diritto di accompagnare un proprio caro nel tempo della sua malattia, non possono dipendere dal colore politico della giunta regionale di turno. I direttori generali incontrati nel primo livello dell’Operazione, ci avevano chiesto di liberarli da un impianto legislativo ancora di natura emergenziale e non in linea con il quadro epidemiologico attuale; noi abbiamo onorato questo mandato, verticalizzando subito le nostre istanze agli interlocutori politici regionali, a cui abbiamo chiesto:
1. abrogazione del green pass per accedere ad ospedali ed RSA,
2. ripristino della normalità pre-covid per le visite dei parenti,
3. ricollocazione adeguata dei sanitari reintegrati,
4. costruzione di tavoli tecnici periodici tra associazioni, esponenti politici regionali e direzioni generali di ospedali ed RSA.
Dalla regione Lombardia e dalla regione Veneto attendiamo di essere convocati rispettivamente dal direttore generale al Welfare Pavesi e dall’assessore Lanzarin, mentre in regione Piemonte siamo stati ricevuti dal capo di gabinetto del presidente della giunta regionale, Gianluca Vignale e in regione Veneto dall’assessore alla salute Gratarola.
Agili le trattative, poiché risulta difficile anche per gli stessi esponenti politici, sostenere politicamente e scientificamente, le grottesche contraddizioni intrinseche ad un impianto legislativo che da un lato consente il reintegro dei sanitari, dall’altro impedisce le visite ad un proprio caro, se sprovvisti del super green pass. Abbiamo ottenuto il totale appoggio sulla necessità di tornare alla normalità pre-covid all’interno di ospedali ed RSA; a tal proposito, Gratarola e Vignale si sono impegnati ad “allargare le maglie” della normativa, attingendo alla massima autonomia e discrezionalità nell’esercizio delle loro funzioni. Ci hanno assicurato che in Piemonte e in Liguria non c’è il rischio di demansionamento d’ufficio dei sanitari reintegrati, come proposto in una mozione del PD approvata dalla regione Lombardia. Si sono impegnati, inoltre, a verticalizzare le nostre istanze verso il governo e a costruire tavoli tecnici semestrali per il monitoraggio dell’umanizzazione delle cure all’interno di ospedali ed RSA.
Continuate a segnalare su info@disanaerobustacostituzione.it tutti gli abusi delle amministrazioni sulle visite dei parenti, provvederemo a prendere in carico il caso, mettervi in contatto con gli attivisti sui territori e a verticalizzare il problema verso la dirigenza sanitaria e gli esponenti politici regionali.
Tappa finale dell’Operazione: venerdì 2 dicembre ore 10.00 sotto il ministero della salute a Roma, nei giorni caldi della sentenza della Corte Costituzionale.
Uniti in un fronte di opposizione extraparlamentare per prenderci le nostre rivincite e determinare le scelte della politica locale e nazionale!
I promotori:
Organizzazione “Di Sana e Robusta Costituzione”,
CLN – Comitato di Liberazione Nazionale,
Coordinamento Piemonte,
Libera Scelta Statale 590,
Pro Italia,
Ancora Italia,
Italia Sovrana e Popolare,
Il popolo italiano,
FISI – Federazione Italiana Sindacati Intracategoriali,
CUB – Confederazione Unitaria di Base,
Il popolo della famiglia,
Unione per le libertà,
Tutti Insieme,
Associazione IO,
Libera Resistenza Lecco,
Correntone Sovranista,
Fronte del Dissenso,
Miracolo a Milano,
Libera Piazza Genova,
Giustizia Sociale.