*** COMUNICATO STAMPA ***
Venerdì 18 novembre, sotto i palazzi della regione Lombardia, si è svolto il secondo livello dell’Operazione “Riapriamo le porte”. Dopo esser stati sotto ospedali ed RSA d’Italia per liberalizzare le visite dei parenti all’interno degli ospedali, adesso la partita si sposta sotto le regioni. Tra i promotori: Organizzazione “Di Sana e Robusta Costituzione”, CLN – Comitato di Liberazione Nazionale, Milano Insorge, Miracolo a Milano e Libera Resistenza Lecco.
Le visite dei parenti sono ancora interdette o fortemente limitate perché restrizioni come il green pass, sono ormai una consuetudine inerzialmente cronicizzata nella pratica assistenziale quotidiana post-covid. Per spezzare questa abitudine, foriera di discriminazioni e disumanizzazione dei percorsi di cura, è indispensabile il nostro lavoro di sollevazione critica a partire dal basso, dal recupero delle norme morali e di buon senso, da sempre considerate “giuste”.
Dopo il reintegro dei sanitari sospesi, è una grottesca contraddizione mantenere ancora insensati divieti e disumane restrizioni sulle visite dei parenti, come se privare il paziente della sua dimensione relazionale fosse un normale prezzo da pagare in cambio della guarigione, in tempo di post-covid. Il governo, scaricando alle regioni la gestione del rientro dei sanitari e delle visite dei parenti, ha generato un quadro di estrema difformità sul territorio nazionale, ma l’esigibilità del diritto al lavoro dei sanitari o del diritto di accompagnare un proprio caro nel tempo della sua malattia, non possono dipendere dal colore politico della giunta regionale di turno. I direttori generali che abbiamo incontrato nel primo livello dell’Operazione, come il dott. Visconti dell’ASST Fatebenefratelli-Sacco, ci chiedono di verticalizzare le nostre istanze agli interlocutori politici regionali; noi abbiamo onorato questo mandato, presentandoci in presidio sotto la regione, per pretendere:
1. Abrogazione totale del green pass,
2. Abrogazione del tampone per accedere ai percorsi diagnostici e terapeutici,
3. Riapertura totale alle visite dei parenti sia nei reparti ordinari sia nelle terapie intensive,
4. Risarcimento dei sanitari sospesi e ricollocazione sicura in servizio (no a demansionamenti o a forme velate di mobbing ideologico),
5. Cancellazione bandi di recluta per sanitari ucraini.
Martedì 15 la prima convocazione sotto la regione Lombardia ha esitato in un incontro tra il consigliere Luigi Piccirillo, il direttore generale al welfare Pavesi e una delegazione di manifestanti, da svolgersi venerdi 18. Incontro rimandato a una terza convocazione per l’assenza del consigliere per malattia.
Continuate a segnalare su info@disanaerobustacostituzione.it tutti gli abusi delle amministrazioni sulle visite dei parenti, provvederemo a prendere in carico il caso, mettervi in contatto con gli attivisti sui territori e a verticalizzare il problema verso la dirigenza sanitaria e gli esponenti politici regionali.
Prossime tappe del secondo livello dell’Operazione:
Martedi 22, Riapriamo le porte – regione Veneto
Mercoledi 23, Riapriamo le porte – regione Piemonte
Giovedi 24, Riapriamo le porte – regione Liguria
Venerdì 25, Riapriamo le porte – regione Emilia Romagna
Tappa finale: venerdì 2 dicembre ore 10.00 sotto il ministero della salute a Roma, nei giorni caldi della sentenza della Corte Costituzionale.
Organizzazione “Di Sana e Robusta Costituzione”,
CLN – Comitato di Liberazione Nazionale,
Milano Insorge,
Miracolo a Milano
Libera Resistenza Lecco.